Tra tutte le leggende marine, nessuna è più affascinante e inquietante di quella dell’Olandese Volante. Si racconta che questo vascello fantasma, condannato a solcare i mari per l’eternità, appaia improvvisamente ai naviganti nelle tempeste più furiose, per poi scomparire senza lasciare traccia.
Ma qual è l’origine di questa storia?
Il Capitano Willem van der Decken e la sfida agli Dei
Secondo la versione più diffusa, l’Olandese Volante è una nave realmente esistita, comandata dal temerario capitano Willem van der Decken. Nel 1729, van der Decken partì da Amsterdam diretto verso le Indie Orientali Olandesi. La sua nave era nota per la velocità e l’efficienza con cui solcava le onde, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Olandese Volante”. Tuttavia, giunto al Capo di Buona Speranza, il capitano si trovò di fronte a una tempesta spaventosa.
Invece di cercare riparo o invertire la rotta, van der Decken sfidò la furia degli elementi, giurando che avrebbe doppiato il Capo, costasse quel che costasse. Le leggende raccontano che imprecasse contro il cielo, sfidando persino Dio a fermarlo. Ma la sua arroganza fu punita: la nave si spezzò sotto il peso della tempesta e affondò con tutto l’equipaggio. Tuttavia, la morte non portò la pace a van der Decken e ai suoi uomini.
La maledizione del mare
Si narra che per la sua sfida sacrilega, il capitano fu condannato a navigare per l’eternità senza mai poter toccare terra. Così, l’Olandese Volante divenne un vascello fantasma, condannato a vagare per i mari con il suo equipaggio di spettri. Numerosi marinai hanno giurato di aver avvistato la nave durante le tempeste: una sagoma inquietante, con vele strappate, che si avvicina a incredibile velocità, per poi scomparire nell’oscurità.
Avvistamenti e testimonianze
Nel corso dei secoli, ci sono stati vari racconti di avvistamenti dell’Olandese Volante. Uno dei più famosi risale al 1881, quando l’equipaggio della nave britannica Bacchante affermò di aver visto il vascello fantasma in una tempesta al largo delle coste sudafricane. Nonostante la presenza inquietante, l’Olandese Volante scomparve prima che potesse scontrarsi con la nave. Alcuni anni prima, nel 1835, un altro veliero inglese aveva riportato un simile avvistamento durante una tempesta, descrivendo una nave che “si avvicinava con tutte le vele spiegate” prima di svanire nel nulla.
Forse l’avvistamento più recente e spettacolare avvenne nel 1939, quando decine di bagnanti sulla spiaggia di Glencairn, in Sudafrica, giurarono di aver visto il vascello fantasma attraversare rapidamente l’orizzonte, nonostante il cielo sereno e l’assenza di vento.
Realtà o illusione?
Gli scienziati hanno cercato di interpretare l’apparizione dell’Olandese Volante come un effetto di “fata morgana”, un’illusione ottica che fa apparire oggetti lontani sospesi nel cielo o deformati dall’aria calda. Tuttavia, nonostante queste spiegazioni razionali, la leggenda continua a esercitare il suo fascino. Del resto, come si può spiegare l’inquietante precisione con cui viene descritto il vascello, completo di vele strappate e dettagli seicenteschi?
Un mito che continua a navigare
L’Olandese Volante ha ispirato poeti, scrittori e artisti. Samuel Taylor Coleridge lo ha reso protagonista del suo celebre poema “The Rime of the Ancient Mariner”, mentre Edgar Allan Poe ne ha tratto ispirazione per il suo romanzo “Le avventure di Gordon Pym”.
Perfino il cinema e i fumetti hanno abbracciato questa leggenda: la serie “Pirati dei Caraibi” ha reso l’Olandese Volante e il suo temibile capitano, Davy Jones, protagonisti di una saga epica, mentre la Disney ha giocato con la leggenda in chiave umoristica nei fumetti di Topolino, ribattezzandolo “Scozzese Volante”.
Un vascello che solca i mari della fantasia
Che si tratti di una storia vera o di un mito, l’Olandese Volante continua a vivere nei racconti dei marinai e nell’immaginazione di tutti noi. Forse è proprio questo il suo destino: navigare per sempre non solo nei mari, ma anche nei sogni di chi ama le leggende e i misteri del mare.
E chissà, magari in una notte tempestosa, potremmo scorgere all’orizzonte le vele strappate di un antico vascello, guidato da un capitano che ha osato sfidare il cielo.
A parer mio, il capitano bestammiatore è stato condamnato da dio ad errare sui mari tre cento anni.Pèrò Nessun veliere è tornato ad Amsterdam nel 1997!. Si dice tuttavia ch certi fenomeni sono stati costatati da navi nvigando nei pressi del Capo de buona Speranza: normalità ulle onde radio, sui strumenti di bordo, ecc